"modello reggio" e lo Stato resta a guardare...
Quando le cose che ti circondano ti sembrano strane, meglio chiedersi come mai ed aspettare, perche' il tempo ti dara' le risposte giuste.
Ho trascorso 18 anni della mia vita a Reggio Calabria, osservando e chiedendomi come mai certe cose potevano accadere, come mai tanto sperpero di denaro in giro in una delle citta' con il tasso di disoccupazione piu' elevato in Italia. La corruzione era la politica. Ho letto il libro del caso Fallara, scritto da Giuseppe Baldessaro e Gianluca Ursini, che racconta del "modello reggio" ed in particolare della morte dell'impiegata comunale Orsola Fallara avvenuta il 17 dicembre del 2011 in circostanze sospette (suicidio o omicidio) presso il porto di reggio calabria dopo essere stata accusata di aver sotratto denaro pubblico dalle casse del comune di Reggio Calabria( indagini ancora in corso).
Non voglio evidenziare le anomalie della morte e neanche parlare dell'ormai famoso "modello Reggio", ma la cosa che mi sorprende e' il ruolo dello Stato in questa vicenda.
Tutto nasce ( o meglio si scopre) a partire dal 2004, anno in cui l'allora sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, per promuovere la citta' dello stretto, ha speso centinaia di milioni di euro per portare in citta' artisti, musica,teatro, intrattenimento e la notte del "camminamento lento" ovvero sono stati pagati all'agente dei VIP Lele Mora € 120,000,00 per far passeggiare, durante la notte bianca del 2006 sul corso Garibaldi di Reggio Calabria VIP e letterine. Tutto normale all'apparenza, ma la cosa triste e grave e' che il Comune di Reggio Calabria aveva ed ha un indebitamento alto con ( dati fino al 2003) 236 decreti ingiuntivi, tutta la citta' reclama soldi dal comune e quest'ultimo fa ballare la citta'.
Lo stato ha inviato il 21 marzo del 2011 e sotto continue pressioni da parte dell'opposizione gli ispettori per capire cosa stava succedendo.
Calabria e Sicilia negli ultimi anni con i conti in rosso, ma perche' lo Stato non controlla prima ? Perche' arrivare a chiudere le casse statali, portando al suicidio uomini ora dicoccupati, che una vita hanno lavorato per lo Stato e nello Stato ?
Ho trascorso 18 anni della mia vita a Reggio Calabria, osservando e chiedendomi come mai certe cose potevano accadere, come mai tanto sperpero di denaro in giro in una delle citta' con il tasso di disoccupazione piu' elevato in Italia. La corruzione era la politica. Ho letto il libro del caso Fallara, scritto da Giuseppe Baldessaro e Gianluca Ursini, che racconta del "modello reggio" ed in particolare della morte dell'impiegata comunale Orsola Fallara avvenuta il 17 dicembre del 2011 in circostanze sospette (suicidio o omicidio) presso il porto di reggio calabria dopo essere stata accusata di aver sotratto denaro pubblico dalle casse del comune di Reggio Calabria( indagini ancora in corso).
Non voglio evidenziare le anomalie della morte e neanche parlare dell'ormai famoso "modello Reggio", ma la cosa che mi sorprende e' il ruolo dello Stato in questa vicenda.
Tutto nasce ( o meglio si scopre) a partire dal 2004, anno in cui l'allora sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, per promuovere la citta' dello stretto, ha speso centinaia di milioni di euro per portare in citta' artisti, musica,teatro, intrattenimento e la notte del "camminamento lento" ovvero sono stati pagati all'agente dei VIP Lele Mora € 120,000,00 per far passeggiare, durante la notte bianca del 2006 sul corso Garibaldi di Reggio Calabria VIP e letterine. Tutto normale all'apparenza, ma la cosa triste e grave e' che il Comune di Reggio Calabria aveva ed ha un indebitamento alto con ( dati fino al 2003) 236 decreti ingiuntivi, tutta la citta' reclama soldi dal comune e quest'ultimo fa ballare la citta'.
Lo stato ha inviato il 21 marzo del 2011 e sotto continue pressioni da parte dell'opposizione gli ispettori per capire cosa stava succedendo.
Calabria e Sicilia negli ultimi anni con i conti in rosso, ma perche' lo Stato non controlla prima ? Perche' arrivare a chiudere le casse statali, portando al suicidio uomini ora dicoccupati, che una vita hanno lavorato per lo Stato e nello Stato ?
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